1. Gelida Passione


    Date: 12/15/2016, Categories: Taboo Author: giessestory

    ... porta alle spalle e rimase da solo, non era più lui: era tornato il ragazzino innamorato, impazzito e terrorizzato che aveva fatto qualcosa... qualcosa che non si poteva dire a nessuno, nemmeno al prete. Solo sua mamma, forse, aveva capito, aveva collegato gli avvenimenti di quella orribile notte. Terrorizzato per anni; manifestava crisi di panico molto vicine all’epilessia, era stato molto male. Aveva venticinque anni quando una zia venne a mancare, si offrì di vegliare il suo corpo e le circostanze gli furono favorevoli. Quando si ritrovò solo, col corpo gelato della donna, non riuscì a res****re; una smania disgustosa ma irrefrenabile lo invase, salì sulla salma e la possedette come meglio poteva, fino a che, come un invasato febbricitante, si sfogò, mordendosi le labbra a sangue per non urlare nell’amplesso osceno. Da quella volta iniziò ad accettarsi; ammettere con se stesso il vizio fu abbastanza liberatorio e cominciò a vivere meglio le sue paure, a sopportarsi per com’era. A volte si sentiva addirittura superiore alla gente, per certi versi... loro non potevano capire; lui, Corrado, aveva un contatto diverso con la morte, un’intesa quasi soprannaturale. Da ragazzo, lui aveva dato “qualcosa” alla morte, e la Morte lo ricambiava, adesso, rendendolo schiavo di godimenti che pochi potevano apprezzare, in tutta la loro tragica perfezione. Entrò nella saletta. Cosimo aveva ragione, che meraviglia: il cuore iniziò a battergli all’impazzata e le guance gli si fecero di ...
    ... fuoco. Per sventura la ragazza era rimasta coinvolta in una rapina, quella mattina stessa. Il suo sicario gliel'aveva conservata in uno stato perfetto, l’aveva ricomposta e pettinata, le aveva persino messo una camicia da notte, nuova, tutta bianca. Corrado sedette vicino al cadavere e l'accarezzò a lungo, le sollevò il busto, poi le gambe, la palpò, la strinse, e dal primo all'ultimo istante che passò nella saletta, ebbe gli occhi bagnati di lacrime, per il ricordo e le forti emozioni. Una sola cosa lo urtò, come al solito, prima di cominciare l’atto, dovette indossare il preservativo. La prima volta, quarant’anni prima, fu salvato, tra l’altro, grazie all'impossibilità di rilevare il DNA. Non poteva rischiare, era un uomo troppo in vista. Poteva succedere di tutto... dopo; lui stesso si poteva infettare, rovinandosi la vita e mettendo a rischio la sua illustre famiglia. Il parossismo lo pervase a lungo, l’acme aumentò fino a che godette come una belva eccitata, e, per qualche istante, tutta l'aggressività e la bestialità ancestrale gli esplosero in corpo. Tutto finito, ritornato in sé, abbandonò la stanza, poi la struttura; Cosimo conosceva il suo dovere, avrebbe pensato lui a tutto, come sempre. Il Presidente adesso aveva bisogno di star solo . Solo, allontanandosi nuovamente dai suoi ricordi; i segreti e il vizio abominevole. Quell'infezione orrenda che aveva ereditato da un amore infantile. Veronica e la sua colpa lo avevano marchiato per sempre... ora, pian piano, uscito ...
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